Kiji
Un uccello (fagiano) che potrebbe essere l’anima di una
donna defunta.
Kiku
Il fiore nazionale del Giappone. Il simbolo sulla
bandiera giapponese (il sol levante) era in origine un “kiku”, un crisantemo,
con il numero sedici.
Kintaro
Eroe giapponese, il cui nome significa “Ragazzo d’Oro”. È
il figlio della principessa Yaegiri. Kintaro viveva solo nei boschi, dove
parlava con gli animali. Era talmente forte che poteva piegare gli alberi come
se fossero fuscelli. In una delle sue avventure, si misurò con un demone che aveva
l’aspetto di un gigantesco ragno velenoso. Sradicò un albero e ne fece uso per
sopraffare il mostro. In seguito si unì al seguito dell’eroe Raiko (Minamoto
Yorimitsu) e divenne egli stesso un celebre guerriero, chiamato Sakata Kintoki.
Kirin
L’unicorno giapponese, un dio-animale che punisce i
malvagi con il suo unico corno. Possiede il corpo di un cervo, la coda di un
bue, la testa di leone, gli zoccoli di un cavallo, un corpo colorato con le
scaglie di un pesce (probabilmente la carpa) ed il corno. E' spesso
rappresentato circondato dal fuoco. Protegge i giusti e assicura loro la buona
sorte. Appare soltanto prima della nascita di una persona grande e saggia. Vive
in paradiso e personifica tutto ciò che c'è di buono, puro e pacifico. Può
vivere più di mille anni, ed ha il dono della chiaroveggenza.
Kishi-Bojin
La dea giapponese che le donne pregano quando desiderano
avere bambini e una delle dee che protegge i bambini. La sua effigie è trattata
con grande cura e rispetto in casa.
Kishimo-jin
La dea buddista giapponese dei bambini piccoli. Il suo
nome significa “dea madre dei demoni” e in origine era un mostruoso demone
originario dell’India, di nome Hariti. Rapiva i bambini piccoli e li divorava,
finché il grande Buddha la convertì. Ora simboleggia il richiamo del Buddha
alla pietà, e la sua devozione nell’assistere i deboli. Kishimo-jin è
raffigurata come una madre che allatta il suo bambino, tenendo un melograno
(simbolo di amore e di fertilità femminile) nella propria mano. È chiamata
anche Karitei-mo.
Kitsune
Kistune significa “volpe”in giapponese, e i due termini
sono intercambiabili. I Kitsune sono misteriosi, affascinanti e ingannatori.
Eccellono nell’arte della metamorfosi, e ingannano gli uomini sotto forma di
splendida fanciulla. Ciò vale anche per i maschi: i kitsune sono una razza
effeminata, composta prevalentemente da femmine. Anche chi di loro è maschio
non si mostra sempre così. I ktsune sono state introdotte in Giappone dalla
Cina e dalla Corea, e i Giapponesi le hanno tanto amate da adattarle alla loro
cultura. Il Kitsune però è stato trovato per la prima volta in India. I legami
spirituali che hanno, e il loro ruolo di ingannatori sono molto simili ai
Rakshasa indiani. Inoltre i Rakshasa erano noti per il loro divorare i mortali,
e i kitsune secondo le leggende hanno anch’esse caratteristiche vampiriche, ma
invece che mangiare la carne umana ne divorano lo spirito. I kitsune hanno
molte forme. Possono essere volpi con poteri mistici, spiriti che possiedon o
esseri umani, spiriti dei morti che scelgono la forma di volpe invece di
riposare in pace oppure semplicemente spiriti veri e propri. Visti come veri e
propri spiriti, esse sono al loro nucleo Kami, cioè spiriti della natura, e
come tali venerati dalla gente comune. Molte leggende però danno un arco di
vita per i kitsune, da 900 a mille anni. Questo è il periodo di tempo durante
il quale un kitsune può mantenere una forma mortale. Dopodiché ha guadagnato
abbastanza saggezza e potere da lasciare il mondo e tornare alla Corte Celeste.
I kitsune con più di 900 anni sono pochi e molto, molto potenti. Le
manifestazioni di un kitsune possono includere la forma di volpe, quella umana
o un ibrido. In ogni caso il kitsune è attraente in modo sovrannaturale.
Essendo uno spirito, comunque, esso può trasformarsi in ciò che vuole. In
Giappone i kitsune sono molto legate alla divinità Inari, la dea Shinto delle
volpi e del riso. Il simbolo di Inari è il tori rosso con l’immagine di due
volpi bianche. Le volpi bianche sono messaggeri di Inari, e pian piano la linea
tra la deificazione di Inari e i suoi messaggeri alla fine è diventata sfocata,
tanto che sono stati costruiti templi ai kitsune stessi. I kitsune bianchi di
Inari sono chiamati myobu, parola per le dame di corte giapponesi. Il tempio di
Inari ha due livelli. Il tempio superiore è accudito da un kitsune maschio,
quello inferiore da una femmina. In qualche opera raffigurante kitsune, il
maschio è nero (genko) e la femmina è bianca (byako). I kitsune che non seguono
Inari sono i nogitsune, e spesso cadono in conflitto con i kitsune se
infastidiscono il popolo vicino al loro tempio. Al contrario dei nogitsune, i
kitsune del tempio non sono ingannatori, anzi, sono guardiani considerati di
buon auspicio. I kitsune sono mercuriali, dal loro umore a come trattano gli
umani, alle abilità che possiedono. I kitsune non sono nè veramente buoni nè
veramente malvagi. Incarnano il concetto di amorale, coloro che non accettano
nè capiscono l’idea di buono o malvagio, ma si muovono sulla linea di
demarcazione tra i due. Ciò che considerano “giusto” o “sbagliato” dipende
dalla cultura e dalla religione del kitsune in questione e dal tipo di kitsune.
I kitsune seguono il loro codice etico, ma si adattano anche alla morale di chi
li circonda. Se non sono myobu possono essere sia alleati che nemici dei
mortali. Se qualcuno offende ciò che loro pensano sia “giusto”, possono
diventare malvagi maliziosi e distruttivi, se invece qualcuno si comporta
secondo la loro etica diventeranno gentili e disponibili. Ci sono poche cose in
cui tutti i kitsune credono: tendono a vivere in famiglie, e a lavorare
insieme. Un kitsune solitario cercherà di metter su famiglia: anche i myubi
preferiscono allontanare i nogitsune a ucciderli. I kitsune sono noti per
cercare le altrui debolezze e aggravarle. Mantengono le promesse e seguono il
loro particolare codice d’onore, diventando autodistruttive se rompono una
promessa, e diventano nemici di coloro che rompono un voto. Sono inoltre
vittime delle loro emozioni. Non accettano aiuto da chi non glie lo offre
spontaneamente. Non chiedono mai aiuto e chi vuole aiutarli deve farlo
spontaneamente. Sono molto vendicativi e irritabili. alla minima provocazione
perdono le staffe. Se qualcuno si guadagna la loro inimicizia, la loro vendetta
sarà tremenda. D’altro canto, se qualcuno si guadagna la loro fiducia, sarà
l’inizio di un’amicizia che durerà a lungo. La libertà è molto importante per
un kitsune. Non accetta di esser costretto a fare qualcosa. Se qualcuno
intrappola un kitsune lo indebolisce e diventa vittima designata degli altri
kitsune. I kitsune si nutrirebbero di diverse cose, tra cui parole, conoscenza,
libri, musica, la terra, le persone che le circondano. Le leggende parlano di
umani che dopo aver avuto un amante kitsune si sono consunti, avendo ora un
“legame” con il kitsune che poteva esser rotto solo da un prete. Questo legame
premette alla volpe di prosciugare la persona, anche da lontano. Una delle
forme più comuni di nutrimento è appunto il sesso. Dato che i kitsune prima di
tutto amano le sensazioni, ciò ha senso. Si dice che il piacere provato con un
kitsune sia insostenibile per molti mortali. I kitsune sembrano preferire
partner consenzienti, e coloro che vogliono far l’amore con loro sembrano
soffrire meno gli effetti insopportabili del rapporto, e se il kitsune sta bene
con l’amante egli ha una buona possibilità di andarsene felice e vivo, se non
perfettamente sano. I poteri delle volpi sono molti, ma alcuni sono abbastanza
comuni da esser classificati come “poteri kitsune”. I kitsune sono normalmente
descritti come esseri dalle molteplici code. Le più comuni sono a una coda, a
cinque code e a nove code. Per la maggior parte delle volpi la coda è una sola.
Perchè alcune ne fanno spuntare altre? Alcune leggende dicono che una volpe
guadagna una coda ogni cento anni, un’altra che ne guadagna nove insieme a 900
anni. Quando una volpe guadagna nove code può cambiare colore in oro, argento o
bianco. Per le volpi il numero di code mostra prestigio abilità età e rango. Un
kitsune perderebbe una coda morendo, ma non è sempre vero perchè
Tamamomo-no-mae è stata uccisa più volte rimanendo un nove code. I kitsune non
chiedono code extra ma le ottengono come ricompensa per le loro azioni. Sono in
grado di creare illusioni indistinguibili dalla realtà, poichè per loro le loro
illusioni sono reali. Inoltre, essendo spiriti, sanno crearsi il loro dominio,
una piccola”tasca” nella realtà plasmando il tempo e lo spazio a loro
piacimento. Possiedono una forma di controllo mentale assimilabile con la loro
abilità di seduzione, menzionata spesso nelle leggende. Mentre è sotto il
controllo mentale del kitsune la vittima vede il mondo disegnato dal kistune
stesso, tutto nella mente del soggetto. Strofinando insieme le code una volpe
può creare fuoco o fulmine. Il kitsune può anche sputare fuoco in un raggio
limitato. Può anche creare piccole “lanterne di volpe” facendo fluttuare
palline di fuoco intorno a loro. Questo fuoco può esser usato come arma o come
gioco. I kitsune, essendo spiriti, possono possedere persone. Hanno la capacità
di mutare forma in qualsiasi cosa che si trovi in natura. La debolezza dei
kitsune è la religione. Chi possiede vera fede non vede le illusioni kitsune, e
se toccano una illusine creata da loro essa si dissolverà.
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