luci colorate

venerdì 8 aprile 2016

divinità giapponesi 4



Ebisu
La divinità giapponese che simboleggia la ricchezza del mare, patrona di tutto ciò che è collegato con la pesca,  soprattutto i pescatori. È anche dio del duro lavoro. E’ raffigurato spesso con una canna da pesca in mano con un grosso abramide di mare che penzola dal filo, o infilato sotto il braccio. A volte è anche rappresentato con in mano un ventaglio e con indosso un cappello a due punte. In una nazione che ama il pesce, Ebisu è una delle divinità  della fortuna più popolari, ed è anche l’unica dei queste divinità ad essere originata in Giappone. Oggigiorno non rappresenta solo la navigazione sicura e la pesca, ma anche la prosperità per ogni tipo di mercante. Talvolta lo si dice figlio di Daikoku, che simboleggia la ricchezza della terra. Ebisu era venerato nella zona costiera presso Osaka (dove si trovava un suo tempio) ed era raffigurato con un pesce e una canna da pesca. È uno dei sette Shichi Fukujin, gli dei della fortuna. Qualsiasi cosa si rinvenga sulla spiaggia può essere Ebisu, anche un cadavere od un fantasma. 

Ekibiogami
Dio giapponese di tutte le malattie contagiose che causavano epidemie, come ad esempio la peste.

Emma-o
Il dio giapponese buddista dell’oltretomba (dal sanscrito Yama). Vive sotto terra, nella Sorgente Gialla, in un gigantesco castello tutto ricoperto d’oro e d’argento, di perle rosa e di altre gemme. È il giudice dei morti, si annota i peccati di coloro che sono stati condannati al purgatorio e decide il grado del loro castigo secondo la legge di Buddha. Chi ha ucciso un innocente sarà gettato in un calderone pieno di metallo fuso. Però, se ha compiuto un pellegrinaggio verso ciascuno dei trentatré templi della dea della clemenza Kannon, tutto il male che ha fatto scomparirà. Talvolta viene descritto come meno spietato e restituisce la vita a coloro che compaiono davanti a lui. L’ultimo giorno della festa della morte, il mare è pieno di “shoryobuni” (“navi dell’anima”), poiché in questo giorno l’alta marea porta un flusso di spettri che fanno ritorno al loro mondo di spiriti. Il mare è luminescente per la luce emessa da queste anime e si possono udire i loro sospiri. Mentre gli spettri si stanno imbarcando, nessuna nave umana può avvicinarsi. Se qualcuno vaga per quel mare coperto di anime, gli spettri gli chiederanno dei secchi. I marinai dovranno offrire loro soltanto secchi senza fondo, altrimenti gli spettri coleranno a picco la loro nave. Attualmente, Emma-o è usato come spauracchio per far paura ai bambini.

Fudo
Il più popolare dei Myoo (“grandi re”) e dio del fuoco e della saggezza. È il quinto guardiano dei cieli ed è protettore dell’astrologia. Viene invocato quando si intraprendono imprese difficili, nonché in tempo di guerra, di epidemie e di catastrofi. Fudo protegge contro le calamità, i gravi pericoli, il fuoco e i furti. Abita in un tempio sulla cima del Monte Okiyama, circondato dal fuoco. A nessuno è consentito di vederlo quando si trova nel suo santuario, pena la cecità. Il suo sacerdote Yenoki, continuò a vivere, dopo la morte, in un albero, vigilando sulla condotta morale della gente del posto. Fudo è raffigurato come un brutto vecchio circondato dalle fiamme, con una spada nella mano destra e una corda per legare i demoni nella mano sinistra. Narra una leggenda che presso la cascata nei dintorni del tempio di Fudo a Ohara, nella provincia di Awa. una ragazza di nome O Ai San lo pregò nella speranza che guarisse suo padre rimasto cieco. Stette per cento giorni, nuda, pregando, sotto la cascata, e quando tornò a casa dopo questo periodo, trovò il padre guarito.

Fudo Myoo
Il guardiano della saggezza, lo Spirito Imperturbabile. Nella cosmologia giapponese incarna la virtù della perseveranza.

Fujin
Dio giapponese del vento dei più anziani dei shintoisti. Era presente durante la creazione del mondo e quando per la prima volta fece uscire i venti dal suo sacco, essi spazzarono via le brume del mattino e riempirono lo spazio fra il cielo e la terra, così che il sole brillò. Viene raffigurato come un terribile demone oscuro con indosso una pelle di leopardo, che porta sulle spalle un grande sacco pieno di venti. 
 
Fuku-Nyorai
Nella cosmologia giapponese è l’elemento dell’aria, che esprime la scienza della realizzazione.

Fukurokuju
Il dio giapponese scintoista della sapienza, della fortuna e della longevità. È uno dei sette dèi della fortuna (gli Shichi Fujukin). È rappresentato con una fronte altissima (quasi uguale alla lunghezza del suo corpo), in compagnia di una tartaruga e di una gru, simboli della longevità: un proverbio giapponese dice: La gru vive mille anni, la tartaruga diecimila. Porta con sé una pergamena, sulla quale si narra sia scritta tutta la conoscenza del mondo, o un potente incantesimo.

Funadama
Uno Spirito Barca. Divinità femminile che protegge e aiuta i marinai e i pescatori. Funadama è rappresentata per mezzo di simboli quali una chioma femminile, dadi, denaro e i cinque chicchi inseriti nell’albero di una nave. Il 15 agosto, allo Hodosan jinja, Saitama, si tiene il Funadama matsuri (“festa delle navi”). Questa festa risale al periodo Tokugawa, quando i viaggiatori trasportati sulle zattere da Chichibu a Eda pregavano per un sicuro attraversamento del fiume Arakawa.

Futsu-Nushi-No-Kami
Il dio  giapponese del fuoco e dei fulmini. Divenne in seguito un dio della guerra e un denerale di Amaterasu. Aiutò a preparare il dominio di Nonii sulla terra.

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