Aizen-Myoo
Divinità giapponese dell’amore, adorata dalle prostitute, dai signori feudali, da cantanti e musicisti. Nonostante il suo aspetto feroce (aveva un terzo occhio verticale in mezzo ai due normali, una testa di leone tra i capelli, sei braccia e il volto corrucciato) era considerata come un benefattore della razza umana: Le si attribuiva il potere di calmare le passioni e di stimolare sentimenti di benevolenza e di pietà. Originariamente rappresentava l’amore che cambiava in illuminante desiderio.
Divinità giapponese dell’amore, adorata dalle prostitute, dai signori feudali, da cantanti e musicisti. Nonostante il suo aspetto feroce (aveva un terzo occhio verticale in mezzo ai due normali, una testa di leone tra i capelli, sei braccia e il volto corrucciato) era considerata come un benefattore della razza umana: Le si attribuiva il potere di calmare le passioni e di stimolare sentimenti di benevolenza e di pietà. Originariamente rappresentava l’amore che cambiava in illuminante desiderio.
Ajari Joan
Sacerdote giapponese del monte Hakkotsu-San
(Montagna Scheletrica, o Il monte dello scheletro). Un giorno si innamorò di
una fanciulla, un peccato per i sacerdoti buddisti. Divenne allora un Akuma, un
demone, e distrusse il suo stesso tempio. Quando fu vecchio riacquistò la
ragione e si sedette a pregare. Continuò a borbottare preghiere anche dopo la
sua morte, diventando uno scheletro che prega.
Aji-Shiki
Giovane dio giapponese , abbatté la tomba del suo defunto
amico. L’edificio cadde dal cielo fin sulla terra, e qui diventò il Monte
Moyama
Aji-Suki-Taka-Hi-Kone
Uno dei tantissimi dei giapponesi del tuono. Nacque nel
rumore e quando crebbe diventò ancora più rumoroso. Per farlo tacere, gli dèi
lo presero in braccio e lo mandarono su e giù per una scala: questo spiega il
motivo per cui il rumore del tuono si avvicina e poi si allontana.
Amaterasu
Divinità dello shintoismo, governatrice del Piano del
Paradiso, il cui nome significa “la grande dea che illumina il cielo”, o
“Colei che brilla nel paradiso”. E’ la figura centrale del pantheon giapponese,
e la famiglia imperiale sostiene di discendere da lei. E’ la figlia più vecchia
di Izanagi. Era così luminosa e brillante che i suoi genitori la mandarono dal
Celestial Ladder su in paradiso, ove governa da allora. Quando suo fratello, il
dio delle tempeste Susanowo, prese a devastare la Terra i due si posero alle
due estremità della Via Lattea insultandosi a vicenda. Da questo litigio
nacquero altre divinità che causarono ulteriori liti. Poi, stanca del
fratello, Amaterasu si ritirò in una caverna perché lui era troppo
rumoroso, portandosi via il sole e chiuse la caverna con un grosso masso. La
sua sparizione privò la Terra della luce e della vita. I demoni
governavano la terra. Le altre divinità le offrirono uno specchio, una collana
e delle stoffe per calmarla, ma Amaterasu insistette a restare nella grotta
insieme al sole. Infine Uzume, la dea del riso, riuscì a farla uscire: prese a
ballare una danza allegra e lasciva davanti alla porta, e le risate delle altre
divinità risvegliarono la curiosità di Amaterasu. Quando uscì dalla caverna ne
sfuggì un raggio di luce (quella che viene chiamata alba). La dea vide il
proprio riflesso in uno specchio che Uzume aveva appeso su un albero vicino. Quando
si avvicinò per dare un’occhiata, gli dei la afferrarono e la tirarono fuori
dalla grotta. Così lei tornò al cielo, portando la vita di nuovo nel mondo. Più
tardi creò i campi di riso, chiamti “inada”, e insegnò alla gente a navigare e
a coltivare i bachi da seta.
Susano-o fu esiliato a Izumo, dove sposò una vergine che
aveva salvato da un drago a cui doveva essere sacrificata. I loro discendenti
regnarono sul Giappone finché i discendenti di Amaterasu non li sottomisero.
A Ise (isola di Honshu) si trova un santuario a lei dedicato, in cui si conserva il sacro specchio, simbolo solare (rappresenta il corpo della dea), che Amaterasu diede al nipote Ninigi, insieme alla sciabola e ai gioielli, conferendogli il mandato di governare il Giappone.
A Ise (isola di Honshu) si trova un santuario a lei dedicato, in cui si conserva il sacro specchio, simbolo solare (rappresenta il corpo della dea), che Amaterasu diede al nipote Ninigi, insieme alla sciabola e ai gioielli, conferendogli il mandato di governare il Giappone.
Una curiosità: nel cartone animato “Pollon”, dove, per
chi non lo sapesse, i Giapponesi hanno rivisitato le leggende greche, c’era una
puntata simile, evidentemente ispirata a questa leggenda, in cui Apollo si
nasconde in una grotta portandosi via il sole, e Bacco lo fa uscire ballando…
Non è bello vedere come una leggenda può adattarsi benissimo anche a una
mitologia completamente diversa?
Amatsu Kami
Dèi giapponesi del cielo. Sono i kami celesti e sono
eterni. Gli Amutsu-Kami vivono “al di sopra”, e sono opposti agli Kunitsu-Kami,
i kami della terra.
Amatsu Mikaboshi
Dio giapponese del male. Il suo nome significa “Venerabile Stella del Cielo”.
Dio giapponese del male. Il suo nome significa “Venerabile Stella del Cielo”.
Amida
Amida è in Buddha che avrebbe fatto un voto in
quarantotto punti, il diciottesimo dei quali sarebbe costituito da questa
complessa formula: "se ottengo di diventare Budda, vi rinuncerò se coloro
che credono in me e chiedono di entrare nel paese puro (cioè nel luogo dove si
è usciti per sempre dalle trasmigrazioni) non saranno esauditi". Amida
dunque si fa garante, sotto pena di perdere i propri privilegi di Budda, della
certezza che coloro che chiederanno con ardente preghiera di sfuggire al ciclo
delle nascite, verranno esauditi.
E’quindi il dio a cui i Giapponesi guardano al momento della morte. Simbolo dell’amore universale, gli si attribuisce la custodia e la difesa delle anime umane contro le tentazioni. Per questi suoi attributi, dunque, ai fedeli che vogliono ottenere la salvezza è sufficiente un atteggiamento di semplice devozione, anche soltanto ripetendo con fiducia il suo nome.È il “signore del Paradiso Occidentale” (dove risiedono i Beati), viaggia su una coppia di pavoni e la sua arma è il loto. Il regno di Amida ha fiori di loto traboccanti di ambrosia che sbocciano su campi con alberi traboccanti di gioielli, tra i rami dei quali cantano uccelli meravigliosi mentre dal cielo suonano melodiose campane. Sopra ciò vi è Buddha con i suoi angeli che lanciano petali al vento.
E’quindi il dio a cui i Giapponesi guardano al momento della morte. Simbolo dell’amore universale, gli si attribuisce la custodia e la difesa delle anime umane contro le tentazioni. Per questi suoi attributi, dunque, ai fedeli che vogliono ottenere la salvezza è sufficiente un atteggiamento di semplice devozione, anche soltanto ripetendo con fiducia il suo nome.È il “signore del Paradiso Occidentale” (dove risiedono i Beati), viaggia su una coppia di pavoni e la sua arma è il loto. Il regno di Amida ha fiori di loto traboccanti di ambrosia che sbocciano su campi con alberi traboccanti di gioielli, tra i rami dei quali cantano uccelli meravigliosi mentre dal cielo suonano melodiose campane. Sopra ciò vi è Buddha con i suoi angeli che lanciano petali al vento.
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