luci colorate

venerdì 8 aprile 2016

divinità giapponesi 14



Raitaro
Il Bambino del Tuono. Un giorno, un povero contadino giapponese, durante un periodo di siccità, pregò Buddha di far piovere. Poco dopo la pioggia cadde a dirotto, accompagnata da un rumoroso fragore di tuono. Quando il contadino, che si chiamava Bimbo, uscì per guardare, vide un bel bambino disteso sull’erba. Bimbo e la moglie lo adottarono e lo chiamarono Raitaro (“Figlio del Tuono”). Tutte le volte che c’era poca pioggia, a Raitaro bastava chiamare le nuvole e ordinare loro di far piovere, rendendo così Bimbo un ricco fattore. Quando compì diciotto anni, Raitaro ringraziò i suoi genitori adottivi per le loro amorevoli cure, si trasformò in un drago bianco e volò via.

Reiko
Eroe giapponese famoso per i suoi scontri con ragni giganti. Una volta, quando era malato, un ragazzino gli portava una medicina ogni notte. Questa medicina non lo curava, ma lo faceva ammalare sempre di più, perché era un veleno. I suoi sospetti aumentarono e Reiko, una notte, quando il ragazzino giunse, lo colpì. Repentinamente, il ragazzino gettò su di lui qualcosa che diventò una rete appiccicosa, dopodiché scomparve attraverso la porta. Reiko, completamente avviluppato, era del tutto indifeso. Tsuna, il capo dei servitori di Reiko, riuscì a fermare il ragazzo puntandogli la spada alla gola, ma quello gettò una rete anche sul servitore e fuggì di nuovo. Il ragazzo fu poi trovato in una grotta e ucciso. Risultò che si trattava di uno spirito ragno, un piccolo demone dotato di un’arma magica. In un’altra avventura, Reiko vide un teschio che volava davanti a lui, per poi scomparire in un edificio diroccato. Dentro l’edificio Reiko trovò una vecchia megera, completamente bianca e dal petto cascante. Un attimo dopo vide una vecchia suora dal viso grosso. Infine vide una bella donna. Quando la guardò, lei lanciò una rete appiccicosa su di lui. Egli la colpì con la sua spada, ma la punta si spezzò. Poco dopo giunse Tsuna e liberò Reiko dalla gigantesca rete. La donna era ormai scomparsa. Cercarono a fondo nell’edificio e scovarono un gigantesco ragno con la punta della spada di Raiko che gli sporgeva dal ventre. Quando la estrassero, il mostro morì. Squarciarono il cadavere e all’interno trovarono numerosi teschi, quelli delle vittime del ragno. Trovarono anche molti ragni “neonati”, grossi quanto un bambino, che strisciavano fuori. Li uccisero rapidamente, liberando così la regione dall’antica piaga dei ragni giganti, una razza di demoni malvagi. 

Rokurokubi
Mostri dall’aspetto femminile dal collo lungo e flessibile. Di giorno sembrano dei normalissimi esseri umani, ma di notte si trasformano, allungando il collo per andare a spiare gli esseri umani in cerca di vittime da cui succhiare l’energia vitale.

Ryu
Il drago giapponese. In contrasto con la mitologia occidentale, i draghi in Oriente sono raramente visti come malevoli. Anche se spaventosi e potenti, sono anche considerati giusti, benevolenti e portatori di ricchezza e fortuna. La creatura vive solitamente in ruscelli, fiumo o laghi, ma può volare e governa le nuvole e le tempeste. I draghi cinesi e giapponesi si somigliano molto, ma quelli giapponesi hanno solo tre artigli, mentre quelli del Regno Celeste (la Cina) ne hanno cinque. Il Drago ha la testa di un cammello, le corna di un daino, gli occhi di una lepre, le scaglie di una carpa,  le zampe di una tigre e artigli simili a wuelli di un’aquila. In più ha i baffi, e delle dimensioni tali da permettergli di salire ai Cieli quando vuole. Questa descrizione generale non si applica a tutti i dragoni, alcuni dei quali hanno teste tanto particolari da non poter essere paragonati a nulla di esistente nel regno animale. Il soffio del drago si trasforma in nuvole dalle quali può scendere sia pioggia che fuoco. Il drago ha il potere di allungare ed accorciare il suo corpo, di trasformarsi in qualsiasi essere e di rendersi invisibile. 

Ryugu
Il palazzo del re del mare (letteralmente: “Corte del Drago”). Situato sul fondo del mare, accanto alle isole Ruy Ku, appartiene a Ryujin, uno degli dei drago giapponesi, ed è anche conosciuto come “la Terra Sempre Verde”. Questo leggendario palazzo è costruito con corallo rosso e bianco ed è custodito da draghi. Uomini pesce servono Ryujin in qualità di cortigiani, le tartarughe fanno da messaggeri. Nel palazzo sono custodite le Gemme della marea (quella dell’Alta Marea e quella della Bassa Marea). Sul lato settentrionale del palazzo si trova la Sala dell’Inverno, dove cade incessantemente la neve. Sul lato orientale c’è la Sala della Primavera, in cui le farfalle si posano su fiori di ciliegio, mentre cinguettano gli usignoli. Sul lato meridionale del palazzo si trova la Sala dell’Estate, in cui cantano i grilli durante la sera calda. Infine, sul lato occidentale c’è la Sala dell’Autunno, dove gli aceri avvampano di vivaci colori. Un giorno in questo palazzo corrisponde a cento anni sulla terra.
Ci fu un tempo un giovane pescatore di Tango, chiamato Urashima, che intrappolò una tartaruga nelle sue reti e la lasciò libera. Si venne a sapere che quella tartaruga era una delle figlie del re del mare in incognito. La ragazza invitò il giovane alla corte del padre, dove gli apparve con le sembianze di una bella fanciulla e lo sposò. Dopo tre giorni, Urashima manifestò il desiderio di rivedere i genitori, ma quando fece ritorno sulla terra, scoprì che erano passati trecento anni ed egli stesso morì. Urashima è venerato ancora oggi.

Ryujin
“L’Essere Luminoso”, il drago giapponese dio del mare. Ryujin vive a Ryugu, il suo palazzo in fondo al mare. Sua figlia Otohime ha sposato il principe Hoori. Il re del mare è raffigurato con una larga bocca. Le testuggini sono considerate i suoi messaggeri. Ryujin controlla i flussi di marea con le magiche Gemme della Marea. Molti secoli fa, l’imperatrice Jingo intendeva invadere la Corea. Pregò Ryujin e inviò al suo tempio il dio delle spiagge Isora. Qui gli furono consegnate le Gemme della Marea per l’imperatrice. La flotta giapponese levò quindi le vele verso la Corea; la flotta coreana salpò a sua volta per affrontarla. Quando Jingo vide avvicinarsi la flotta nemica, gettò rapidamente in mare la Gemma della Bassa Marea; subito la marea si ritirò e la flotta coreana rimase in secca. Tutti i Coreani saltarono giù nella fanghiglia, ma in quel momento l’imperatrice gettò la Gemma dell’Alta Marea e un’ondata di marea fece affogare i nemici e trasportò la flotta giapponese alla costa, al porto e alla vittoria. In seguito Ryujin regalò al principe Ojin, figlio dell’imperatrice Jingo, le Gemme della Marea su una bella conchiglia rosa.

Sambo kojin
Il dio giapponese della cucina. Ha due faccia e tre paia di mani.

Samebito
Mostro nero con verdi occhi fiammeggianti e una barba appuntita. Sul Ponte Lungo il mostro si imbatté nell’eroe Totaro, ma anziché assalirlo, lo supplicò di dargli cibo e rifugio: infatti il re del mare lo aveva cacciato dall’oceano. Totaro prese il mostro con sé e gli diede un lago presso il proprio palazzo, fornendogli il nutrimento. Qualche tempo dopo, Totaro si innamorò della bella Tamana e aveva intenzione di sposarla. Ma il padre di Tamana aveva fissato il prezzo della sposa a diecimila pietre preziose. Non avendo la possibilità di raggiungere una così immensa fortuna, Totaro tornò a casa e cadde mortalmente malato. Quando Samebito venne a sapere cos’era accaduto al suo benefattore, versò lacrime di sconforto finché si accorse che le sue lacrime si erano tramutate in perle, rubini e smeraldi. Con queste pietre preziose Totaro poté pagare il prezzo della sposa e sposare la graziosa Tamana.

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