luci colorate

sabato 30 gennaio 2016

Draghi elementari:drago d'acqua e drago di terra



IL DRAGO D’ACQUA
Draig‑uisge

Passione, Profondità, Collegamento


Il disegno mostra un grande drago di mare la cui “testa era come una montagna e i cui occhi erano come laghi tondi, scurissimi e profondi”. Vivendo al largo delle coste della Scozia del Nord, poteva essere pacificato soltanto con l’offerta di sette vergini, legate mani e piedi e stese su uno scoglio vicino al mare, ogni sabato. Un giovane di nome Assipattle lo uccise guidando una barca nel suo corpo e incendiandogli il fegato. Alla morte del drago, l’esplosione della sua lingua coincise con la nascita del Mar Baltico. Schizzando fuori, i suoi denti crearono le Orkneys, le Shetlands e le Isole Faeroe. Infine si attorcigliò stretto e si abbattè sulle acque ‑ un’antica tradizione popolare dice che l’Islanda sia il suo corpo e che il suo fegato sia ancora in fiamme sotto la sua bruciante crosta.

Il Drago d’Acqua porta alla luce quanto è nascosto. Memorie e desideri che possono anche essere stati a lungo dimenticati e repressi nell’Inconscio, possono emergere spaventandoci o confondendoci con la loro apparente negatività o distruttività. Affrontare queste esperienze con compassione e coraggio, alla fine, ci porterà ad un’esperienza di maggiore profondità d’animo e ad un più grande senso di collegamento con la vita.

LA TRADIZIONE DEL DRAGO D’ACQUA

Una domenica mattina Lambton andò
A pesca nel Wear,
E prese un pesce all’amo.
Pensò che doveva essere molto grande,
Ma che razza di pesce era mai
Il giovane Lambton non poteva dirlo;
Non avrebbe potuto portarlo a casa,
E così lo gettò in un pozzo


Proprio come si dice che la vita sia sorta dalle profondità primordiali degli oceani, così si dice che il drago in origine non fosse che un grande serpente o creatura simile ad anguilla, a volte con coma, che viveva nei pozzi, nei laghi o nel mare. Più avanti, nello sviluppo delle mitologia a lui riferita, al serpente crebbero piccole ali e due zampe, ed è qui che diventò Wyvern, finalmente trasformatosi nel Drago a quattro piedi con grandi ali nervate e coda dentata. Alcuni di questi esseri lasciano il loro habitat d’acqua per vagare tra le colline e terrorizzare la gente di campagna, ma altri rimangono nell’acqua, e sono descritti come mostri d’acqua o di mare, il più famoso dei quali vive a Loch Ness.

Il primo incontro con questa creatura di cui si ha traccia ci dice di Santa Columba che salva un amico che stava nuotando nel fiume Ness. Quando il mostro emerse affiorando dietro al nuotatore, la bocca aperta per inghiottirlo con un ruggito, Santa Columba urlò: ‘Termati, non toccare quell’uomo. Vattene via”. E la creatura obbedì.

Il mostro di Loch Ness non è unico: i mulinelli del Fiume Taff a Cardiff e il lago di Llyn‑y‑Gader a Snowdonia sono noti per i mostri o draghi d’acqua che velocemente possono divorare chiunque sia sufficientemente sfortunato da trovarsi a loro tiro, lasciando nell’acqua, in pochi minuti, rosse spirali di sangue.


SOGLIE PER L’ALTROMONDO

Che il drago sia pienamente accessoriato, che sputi fuoco dalla bocca, o sia di una forma meno evoluta, simile a un grande serpente, nella maggior parte delle storie che si riferiscono a draghi troviamo una significante preponderanza dell’elemento acqua in tutte le sue forme ‑ fiume, pozzo, stagno, lago, palude, acquitrino, mare.
Un’ acqua, e in particolare le sue sorgenti, era sacra alla tradizione dei Druidi, che consideravano anche questi luoghi come soglie d’accesso al Mondo Sotterraneo o all’Altromondo. Dal momento che il drago è una creatura dell’Altromondo, è assolutamente naturale che debba emergere da tali soglie magiche. In termini psicologici, l’acqua rappresenta l’Inconscio e l’emergere di dragoni dal mare, da pozzi o laghi, rappresenta il sorgere alla consapevolezza di complessi irrisolti o repressi o di desideri e spinte distorte. Il distruttivo drago d’acqua simboleggia perfettamente la natura devastante di certi contenuti della psiche che, per la guarigione del sé, richiedono trasmutazioni che possono essere simbolicamente messe in relazione alla morte.

Si dice che un drago di questa natura sia vissuto per più di mille anni in uno stagno chiamato Knucker Hole, a Lyminster nel Sussex. Alimentato da una sorgente sotterranea, si pensava che il laghetto non avesse fondo (in realtà è profondo una trentina di piedi) e che fosse la residenza di Knucker il Drago.


i draghi d’aria e di terra di solito non sono pericolosi, se non disturbati, ed è davvero raro che la terra o il cielo si presentino a noi minacciosamente. Ma gli elementi del fuoco e dell’acqua possono, al contrario essere pericolosi, e il drago d’acqua può sopraffarci emotivamente buttandoci nello sconforto e nell’autocommiserazione. Ma se lo avviciniamo con attitudine amichevole, lo mettiamo in relazione a noi più come alleato che come nemico, può portare passione, compassione, profondità di sentimento e un vero senso di collegamento con l’umanità intera ed il mondo della natura.


“DRAGO DI TERRA
Draig‑talamh

 
Potere, Potenziale, Ricchezze

Il disegno mostra un drago attorcigliato che fa la guardia a un tesoro nella sua caverna. Un vecchio abitante del villaggio gallese di Penllyne, morto al passaggio del secolo, insisteva che suo padre e suo zio avessero ucciso alcuni di questi draghi. In gioventù li aveva visti avvolti a spire quando riposano, sembravano “come coperti da gioielli di ogni tipo. Alcuni avevano creste scintillanti con i colori dell’arcobaleno”. Se disturbati, se ne scivolavano via rapidamente, “spargendo scintille ovunque”, verso i loro nascondigli.

Il Drago di Terra ci porta a confrontarci con il nostro potenziale. In noi c’è una stanza del tesoro piena di ricchezze ‑ di potenzialità, di capacità che possiamo imparare ad usare. Può darsi che in passato l’accesso ci sia stato negato dal guardiano di questo tesoro. Ma ora stiamo arrivando a comprendere che questo guardiano, a volte feroce, non è in realtà che un aspetto di noi stessi. Man mano che impareremo a conoscere e ad amare Draig‑talamh, diventeremo anche capaci di schiudere i segreti del nostro cuore e simultaneamente ci troveremo a scoprire la bellezza e il potere che riposano nei cuori di quelli che ci circondano e nella terra stessa.


LA TRADIZIONE DEL DRAGO DI TERRA

Il drago sarà in un tumulo, antico, ricco di tesori
Beowulf

Ai piedi della grande figura di gesso del Cavallo Bianco di Uffington, nell’Oxfordwhire, si trova Dragon Hill. Si dice che lì San Giorgio uccise il drago, e che il terreno sia ancora oggi avvelenato dal sangue del mostro al punto di impedire che l’erba cresca in certe aree sulla sommità della collina. Alcuni hanno immaginato che il cavallo stilizzato che sta di fronte alla collina di fatto sia una rappresentazione del drago. Che sia vero o no, resta il fatto che drago e cavallo condividono l’associazione con l’energia della terra ‑ con il suo potere.

Anche se alcuni draghi leggendari sono fortemente connessi con soltanto uno dei quattro elementi, molti, al contrario, si dividono felicemente le caratteristiche di tutti gli elementi: dormono in buchi pieni d’acqua, avvolgono i loro corpi attorno alle colline durante il giorno e volano nel cielo o sputano fiamme quando lo desiderano. Quinte essenzialmente alchemici, ci parlano di energie e potenze che esistono sia in noi stessi che in natura attorno a noi.

Lo scenario naturale è costantemente mutevole e alcuni studiosi ipotizzano che i Druidi praticassero la loro versione di quella particolare tecnica geomantica nota in Cina come Feng‑shui. Questa scienza naturale per creare armonia in natura richiede conoscenza delle correnti terrestri, o linee dei draghi che attraversano la terra, e dell’arte di sapere quali elementi fisici aggiungere o modificare per creare un’atmosfera che possa risultare sia esteticamente piacevole che energeticamente benefica. Da questo punto di vista, i draghi diventano linee portanti di correnti energetiche, e l’ “addomesticare il drago” è una metafora per la pratica geomantica o per le tecniche di “agopuntura alla terra” praticate dai rabdomanti che conficcano nel terreno paletti d’acciaio per controllare o deviare certe correnti nocive.


I GUARDIANI DEI TUMULI


In tempi antichi, tumuli e steli celebrativi, cerchi di pietre e singole pietre erette erano posizionati con un grande senso di riverenza per la terra e con la consapevolezza del loro intrinseco potere spirituale. Quando un tumulo era riempito di oggetti tombali di valore per accompagnare la morte del guerriero o del capo, è molto probabile che gli antichi Druidi invocassero gli spiriti guardiani a guardia dei tesori, proprio come i sacerdoti egiziani invocavano spiriti perché custodissero i tesori delle tombe reali e spaventassero i potenziali dissacratori. Nel corso del tempo questi guardiani hanno assunto sembianze di mostruosi draghi che custodivano gelosamente i loro tesori in tumuli come il “Tesoro del Drago” di Oxfordshire, i tumuli di Old Field nello Shropshire, i tumuli di Drakelow nel Derbyshire e nel Worcestershire, e il tumulo di “Drake Howe” nello Yorkshire. Esiste anche un lungo tumulo che si suppone contenesse le ossa di un drago ucciso e bruciato a Walmsgate, una corruzione di ‘Vorinsgate” (n.d.t.: worm ‑verme) nel Lincolnshire.


TESORI NASCOSTI E LA RICERCA INTERIORE
 

Certo è che non troviamo tesori soltanto nei tumuli sepolcrali. Anche tesori sotterrati in certe colline beneficiano della guardia di un drago, come il Wormelow Tump in Herefordshire e il Money Hill a Gunnarton Fell in Northumberland. Sotto la collina‑fortezza dell’Età del Ferro di Cissbury giace un deposito d’oro che può essere raggiunto soltanto attraverso un passaggio sotterraneo di due miglia; nessuno ha mai avuto successo nello scoprire il tesoro perché a mezza strada del tunnel si ergono due draghi guardiani.

La credenza nell’esistenza di draghi guardiani del tesoro è più forte in Galles che in Inghilterra, sebbene questi abbiano la tendenza a vivere nelle dense foreste e sulle colline solitarie piuttosto che in tumuli sepolcrali. Una caratteristica interessante di tutti i racconti che riguardano draghi di terra è che, a differenza di quelli di aria, di fuoco e d’acqua, questi hanno contatti minimi, quando ne hanno, con gli esseri umani ‑ nessuno cerca di ucciderli, né loro si lanciano in devastanti razzie nelle campagne circostanti. Se ne stanno piuttosto a riposare nascosti e inattivi, a meno che non vengano disturbati. Per quanto ritratti senza alcuna traccia di crudeltà, come un vulcano dormiente portano in loro un potenziale di minaccia e pericolo che potrebbe ridestarsi. Ognuno di noi, forse, ha in se stesso draghi di questo tipo a guardia delle sue ricchezze interiori. Partendo dal presupposto che nessuno debba violare lo splendore del nostro sé più profondo, il drago a volte può negare l’accesso a queste riserve di potere e di potenziali persino alla nostra coscienza che sta risvegliandosi.

Il drago di terra non lo troviamo soltanto nelle grotte o al centro dei tumuli o delle colline, lo troviamo anche attorcigliato intorno alle stesse. Un simbolo molto potente del viaggio di autoconoscenza e di ricerca spirituale è il labirinto, la spirale, che a volte riscontriamo nei solchi rilevati sui lati di certe colline, come quella di Glastonbury Tor, o quella di Bignor Hill nel Sussex. Secondo la leggenda del drago di Linton, la forma spiraliforme della Collina di Wormington venne a crearsi quando il drago, nei sussulti della sua morte, si attorcigliò intorno alla collina e si contrasse, strizzandola fino a farle assumere la forma che ha attualmente.

C’è un collegamento fra il drago che sonnecchia attorcigliato intorno alla collina o intorno al tesoro nella grotta del cuore e la creatura che noi scopriamo al centro del labirinto o della spirale. Sono entrambi aspetti di noi stessi ‑ entrambi possono essere visti come Guardiani di Soglia ‑ entrambi devono essere rispettati ed amati, ma anche sfidati, e forse addirittura in certi casi vinti. Che il labirinto sia quello classico a sette anelli, come quello che vediamo nelle incisioni del sesto secolo ritrovate a Hollywood, in Irlanda, e a Tintagel nel Cornwall, o semplicemente la triplice spirale trovata nei siti più antichi di Newgrange in Irlanda o di Achnabreck in Scozia, è opinione comune che questi simboli rappresentino il viaggio dell’anima dentro e fuori un’incarnazione. Se possiamo confrontare il drago guardiano della casa del tesoro dell’anima e dell’Altromondo con sincerità e umiltà, questa creatura ci guiderà attraverso il labirinto del cuore del mondo a trovare ispirazione e coraggio per rinascere nel tempo e nello spazio.”

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